Notizie storiche ed artistiche

La chiesa attuale venne costruita tra il 1743 e il 1753, sotto l’episcopato di mons. Carlo Felice Sanmartino, su progetto dell’arch. Francesco Gallo, di cui rappresenta l’ultima opera.

Cattedrale di Mondovì

Fu completata negli anni successivi, per iniziativa di mons. Michele Casati, sotto la direzione degli arch. Filippo Nicolis di Robilant e Pio Eula di Cuneo. Ampliata con la grande Cappella del Santissimo – sotto la quale fu ricavata la cripta per la sepoltura dei Vescovi – ed arricchita di varie opere d’arte, venne consacrata da mons. Casati il 4 settembre 1763. La decorazione pittorica e a stucco, voluta da mons. Giovanni Battista Tomaso Ghilardi, ed eseguita attorno al 1850, è opera dei pittori Luigi Morgari, Andrea Vinaj e Hartman.
L’attuale tempio è la quarta sede della Cattedrale monregalese. La prima sede fu nell’antica Pieve di S. Donato, che accompagnò il nascere di Mondovì (seconda metà sec. XII). Sul finire del sec. XV essa venne sostituita da una grande Cattedrale rinascimentale, che fu consacrata nel 1514.
Tra il 1571 e il 1574 la sontuosa chiesa dovette essere abbattuta per ordine del duca Emanuele Flliberto, che volle trasformare l’alto colle di Mondovì Piazza in cittadella fortificata.

La Cattedrale venne quindi trasportata nella medioevale chiesa di San Francesco, appartenente ai Frati Minori, sul colle opposto di Piazza, che a metà del sec. XVIII lasciò il posto all’attuale tempio barocco.

Opere d’arte

Tra i grandi affreschi meritano attenzione il martirio di San Donato, nel catino absidale, del Morgari; la Natività di Maria, sul Coro, del Gounin; l’incoronazione di Maria SS., sul presbiterio, di Aandrea Vinaj; la glorificazione di S. Pio V, nella cupola centrale, dell’Hartman.
Altri quadri di pregio: di Mattia Bortoloni (1690-1750), navata destra, l’icona di San Carlo Borromeo; l’icona dell’abside centrale (la Vergine con S. Donato e S. Pio V) di Sebastiano Taricco (1645-1710); nella Cappella del Santissimo: il transito di S. Giuseppe, di Sebastiano Taricco; l’Ultima Cena, di Andrea Vinaj e il Miracolo Eucaristico di Torino, dell’Hartman.
Un vero gioiello del fastoso barocco ‘rococò’ settecentesco, anche per ricchezza di marmi, è costituito dalla Cappella del Suffragio (navata destra): vi si ammira il prezioso Crocifisso in alabastro, di Giuseppe Giudici (1793).

Opere di scultura degne di nota

Il Coro del Capitolo, riccamente scolpito in legno, proveniente in parte dalla Certosa di Casotto (dopo il 1800); il Crocifisso ligneo dell’Altare Maggiore, di Antonio Roasio (sec. XIX); il Pulpito, pure ligneo, posto nel 1793; il gruppo della Madonna ‘Regina Mundi’, di Antonio Roasio (presso la Cappella di San Carlo); la statua dell’Immacolata, in marmo bianco, dello scultore Merlatti (metà del sec. XIX, navata destra); i nove Altari, disegnati in originali forme barocche e composti di pregiati marmi policromi.

Il grandioso organo, costruito nel 1822 dai fratelli Serassi di Bergamo e riformato nel 1893 da Carlo Vegezzi-Bossi di Centallo. Valore storico ha il busto di San Pio V, donato da Pio IX nel 1872 e posto in presbiterio.
Varie opere di pregio sono sistemate e conservate nella Sala Capitolare e nel corridoio della sacrestia: l’altare rinascimentale di Giovanni Lorenzo Sormani (1507), in pietra grigia scolpita, proveniente dalla precedente Cattedrale; varie tele di Sebastiano Taricco, del genovese Cambiaso, di Pietro Antonio Pozzo, milanese (metà sec. XVIII), di Guido Reni (sec. XVII); il Messale di San Pio V (sec. XV), in pergamena, ricco di miniature in stile gotico fiammingo; l’Ostensorio argenteo del Santissimo, già asportato da Napoleone Bonaparte e poi restituito, ma spogliato delle molte pietre preziose di cui era adorno.